Andrea s'è perso s'è perso e non sa tornare
Andrea s'è perso s'è perso e non sa tornare
Andrea aveva un amore riccioli neri
Andrea aveva un dolore riccioli neri.
C'era scritto sul foglio ch'era morto sulla bandiera
c'era scritto e la firma era d'oro era firma di re
ucciso sui monti di Trento dalla mitraglia
ucciso sui monti di Trento dalla mitraglia.
Occhi di bosco contadino del regno profilo francese
occhi di bosco soldato del regno profilo francese
e Andrea ha perso l'amore la perla più rara
e Andrea ha in bocca un dolore la perla più scura.
Andrea raccoglieva violette ai bordi del pozzo
Andrea gettava riccioli neri nel cerchio del pozzo
il secchio gli disse «Signore il pozzo è profondo
più fondo del fondo degli occhi della Notte e del Pianto»
lui disse «Mi basta mi basta che sia più profondo di me»
lui disse «Mi basta mi basta che sia più profondo di me»
(testo e musica di M. Bubola)
Il cielo d'Irlanda è un oceano di nuvole e luce
il cielo d'Irlanda è un tappeto che corre veloce
il cielo d'lrlanda ha i tuoi occhi se guardi lassù
ti annega di verde e ti copre di blu
ti copre di verde e ti annega di blu.
Il cielo d'Irlanda si sfama di muschio e di lana
il cielo d'Irlanda si spulcia i capelli alla luna
il cielo d'Irlanda è un gregge che pascola in cielo
ci ubriaca di stelle di notte e il mattino è leggero
si ubriaca di stelle e il mattino è leggero.
Dal Donegal alle isole Aran
e da Dublino fino al Connemara
dovunque tu stia viaggiando con zingari o re
il cielo d'Irlanda si muove con te
il cielo d'Irlanda è dentro di te.
Il cielo d'Irlanda è un enorme cappello di pioggia
il cielo d'Irlanda è un bambino che dorme sulla spiaggia
il cielo d'Irlanda a volte fa il mondo in bianco e nero
ma dopo un momento i colori li fa brillare più del vero
ma dopo un momento ci fa brillare più del vero.
Dal Donegal alle isole Aran
e da Dublino fino al Connemara
dovunque tu stia bevendo con zingari o re
il cielo d'Irlanda si muove con te
il cielo d'Irlanda è dentro di te.
Il cielo d'Irlanda è una donna che cambia spesso d'umore
il cielo d'Irlanda è una gonna che gira nel sole
il cielo d'Irlanda è Dio che suona la fisarmonica
ci apre e ci chiude nel tempo della musica
si apre e si chiude col ritmo della musica
Dal Donegal alle isole Aran
e da Dublino fino al Connemara
dovunque tu stia ballando con zingari o re
il cielo d'Irlanda si muove con te
il cielo d'Irlanda è dentro di te
(testo e musica di M. Bubola)
Occhi lunghi come il mare
occhi neri da rubare
ogni stella è un talismano nell'azzurro messicano
molto incenso per la strada e una bocca inzuccherata
molta luna e molto pepe e una musica pirata.
Encantado signorina encantado mia regina
faccio un salto in paradiso poi rispondo al tuo sorriso
mentre il fumo se ne va
encantado signorina encantado mia regina
faccio un fischio al paradiso mentre bevo il tuo sorriso
e la notte se ne va.
Sesso viola d'orchidea
sesso dolce di marea
gallo verde gallo argento gallo da combattimento
con la ventola che gira fra il lenzuolo e la tequila
con la ventola che gira sul tuo corpo di negrita.
Encantado signorina encantado mia regina
faccio un salto in paradiso poi rispondo al tuo sorriso
mentre il fumo se ne va
encantado signorina encantado mia regina
un inchino al tuo sorriso mentre bevo il paradiso
e la notte se ne va.
Un turchese all'orecchino
e le unghie di carminio
solitudine dei gigli spegni i fari e accendi i grilli
indovina i miei pensieri quelli falsi e quelli veri
quelli buoni da frollare quelli buoni da buttare.
Encantado signorina encantado mia regina
faccio un salto in paradiso poi rispondo al tuo sorriso
mentre il fumo se ne va
encantado signorina encantado mia regina
un inchino al tuo sorriso mentre bevo il paradiso
e la notte se ne va.
Encantado signorina encantado ballerina
faccio un salto in paradiso poi rispondo al tuo sorriso
mentre il fumo se ne va
(M.Bubola)
Se fossi anche innocente saresti un angelo
se ancor più seducente saresti il diavolo
se fossi ancora più splendente di questa splendida mattina
saresti la Gerusalemme della mia anima
Se fossi trasparente saresti un calice
un canocchiale più potente di mille lacrime
se fossi persa fra la gente saprei raggiungerti
seguendo l'oro la corrente di mille pagine
Se fossi un'aquila ferita ti ricucirei le ali
imparerei l'oscura lingua che parla ai temporali
se fossi ancora più perduta mi perderei di te
seguendoti nella caduta di tutti gli angeli
Ho camminato così a lungo seguendo il cuore a occidente
per giorni e notti dentro i luoghi più oscuri della mente
dove si incrociano sconfitte, luoghi, persone care
ed i ricordi che ti puntano una pistola al cuore
E un cuore e una pistola ho tatuati al petto
perchè l'amore mi ha sconfitto, sparandomi da dietro
e dopo questo non c'è niente che mi può far paura
nemmeno l'attimo lucente che chiude l'avventura
E quando ti ho incontrata ero già seppellito
in terra sconsacrata tra cespugli di rosmarino e mirto
mi hai tolto dalla fronte il sospetto ed il rancore
pulendomi la faccia da polvere e sudore
Se fossi anche innocente saresti un angelo
se ancor più seducente saresti il diavolo
se fossi ancora più splendente di questa splendida mattina
saresti la Gerusalemme della mia anima
(parole e musica di Massimo Bubola e Fabrizio De André)
Mi hanno detto che Franziska è stanca di pregare
tutta notte alla finestra aspetta il tuo segnale
come è piccolo il suo cuore e grande la montagna
come taglia il suo dolore più di un coltello, coltello di Spagna.
Tu bandito senza luna, senza stelle e senza fortuna
questa notte dormirai col suo rosario stretto intorno al tuo fucile.
Mi hanno detto che Franziska è stanca di ballare
con un uomo che non stringe e non la può baciare
tutta notte sulla quercia l'ha inseguita in mezzo ai rami
dietro il palco e l'orchestra i tuoi occhi come due cani.
Marinaio di foresta senza sonno e senza canzoni
senza una conchiglia da portare o una rete di illusioni.
Mi hanno detto che Franziska è stanca di posare
per un uomo che la dipinge ma non la può guardare
filo filo del mio cuore che dagli occhi porti al mare
c'è una lacrima nascosta che nessuno mi sa disegnare.
Tu bandito senza luna, senza stelle e senza fortuna
questa notte dormirai col suo ritratto stretto intorno al tuo fucile.
Mi hanno detto che Franziska non riesce più a cantare
anche l'ultima sorella tra un po' vedrà sposare
l'altro giorno un altro uomo le ha sorriso per la strada
era certo un forestiero che non sapeva quel che rischiava.
Marinaio di foresta senza sonno e senza canzoni
senza una conchiglia da portare o una rete d'illusioni.
(M.Bubola)
La luna aveva i capelli rossi
in quella sera d'Agosto
il gracidar delle rane nei fossi
poi s'interruppe di colpo
E la civetta girò allora il suo sguardo
fotografò il mio destino
io ritornavo dai campi in ritardo
e mi seguì l'assassino
Porto negli occhi i tuoi occhi
e nel sorriso il tuo sorriso
porto nei sogni i tuoi sogni
non dovevi lasciarmi così
non dovevi lasciarmi così
E fu lo zoppo che non trova pace
il mendicante di luce
e fu il sicario dei boschi d'estate
il cacciatore di fate
Porto negli occhi i tuoi occhi
e nel sorriso il tuo sorriso
porto nei sogni i tuoi sogni
non dovevi lasciarmi così
non dovevi lasciarmi così
E i vecchi salici piegati sul fiume
bisbigliano ancora il mio nome
se ti avvicini alla scura corrente
ne sentirai la canzone
E le campane rintoccano ancora
lo stesso giorno a quell'ora
e i cani abbaiano tutta la notte
e le cornacchie all'aurora
Porto negli occhi i tuoi occhi
e nel sorriso il tuo sorriso
porto nei sogni i tuoi sogni
non dovevi lasciarmi così
non dovevi lasciarmi così
Anche stanotte la luna ha i capelli
rossi di un rosso vermiglio
fuori in giardino ti sento cantare
dall'altalena sul tiglio
Porto negli occhi i tuoi occhi
e nel sorriso il tuo sorriso
porto nei sogni i tuoi sogni
non dovevi lasciarmi così
non dovevi lasciarmi così
(Bob Dylan - Jacques Levy) traduzione e adattamento in italiano di M. Bubola e F. De André)
Peperoncini rossi nel sole cocente
polvere sul viso e sul cappello
io e Maddalena all'Occidente
abbiamo aperto i nostri occhi oltre il cancello.
Ho dato la chitarra al figlio del fornaio
pe una pizza ed un fucile
la ricomprerò lungo il sentiero
e suonerò per Maddalena all'imbrunire.
Non chiane Maddalena
Dio ci guarderà
e presto arriveremo a Durango.
Strigneme Maddalena
'sto deserto finirà
e tu potrai ballare o' fandango.
Dopo i templi aztechi di confine le prime stelle sul Rio Grande
di notte sogno il campanile e il collo di Ramon pieno di sangue
sono stato io all'osteria
a premere le dita sul grilletto.
Vieni Maddalena, voliamo via
il cane abbaia e quel ch'è fatto è fatto.
Non chiagne Maddalena
Dio ci guarderà
e presto arriveremo a Durango.
Strigneme Maddalena
'sto deserto finirà
e tu potrai ballare o' fandango.
Alla corrida alla corrida con tequila ghiacciata
vedremo il toreador toccare il cielo.
all'ombra della tribuna antica
dove Pancho Villa applaudiva il rodeo
il frate pregherà per il perdono
ci accoglierà nella missione
avrò stivali nuovi un orecchino d'oro
e sotto il velo tu farai la comunione.
La strada è lunga ma ne vedo la fine
arriveremo per il ballo
e Dio ci apparirà sulle colline
coi suoi occhi smeraldini di ramarro.
Non chiagne Maddalena
Dio ci guarderà
e presto arriveremo a Durango.
Strigneme Maddalena
'sto deserto finirà
e tu potrai ballare o' fandango.
Che cos'è il colpo che ho sentito
ho nella schiena un dolore caldo.
Siediti qui trattieni il fiato
forse non sono stato così scaltro.
Svelta Maddalena prendi il mio fucile
guarda dov'è partito il lampo
miralo bene cerca di colpire
potremmo non vedere più Durango.
(parole e musica di Massimo Bubola e Fabrizio De André)
È una storia da non raccontare
è una storia da dimenticare
è una storia un po' complicata
è una storia sbagliata.
Cominciò con la luna sul posto
e finì con un fiume d'inchiostro
è una storia un poco scontata
è una storia sbagliata.
Storia diversa per gente normale
storia comune per gente speciale
cos'altro vi serve da queste vite
ora che il cielo ai bordi le ha scolpite
ora che il cielo al centro le ha colpite.
È una storia di periferia
è una storia da una botta e via
è una storia sconclusionata
è una storia sbagliata.
Una spiaggia ai piedi del letto
stazione Termini ai piedi del cuore
è una notte un po' concitata
una notte sbagliata.
Notte diversa per gente normale
notte comune per gente speciale
cos'altro vi serve da queste vite
ora che il cielo ai bordi le ha scolpite
ora che il cielo al centro le ha colpite.
È una storia per carabinieri
è una storia per parrucchieri
è una storia un po' sputtanata
è una storia sbagliata.
È una storia macchiata di nero
è una storia da basso impero
è una storia mica male insabbiata
è una storia sbagliata.
Storia diversa per gente normale
storia comune per gente speciale
cos'altro vi serve da queste vite
ora che il cielo ai bordi le ha scolpite
ora che il cielo al centro le ha colpite.
E per il segno che ci è rimasto
non ripeterci quanto ti spiace
non ci chiedere più come è andata
tanto lo sai che è una storia sbagliata
tanto lo sai che è solo un'altra storia sbagliata
tanto lo sai che è una storia sbagliata.
(testo e musica di M. Bubola)
Senza una famiglia
senza nessuno che mi somiglia
mi trovo solo in questa città
ubriaca di donne, musica e sangrilla
una zingara suona l'Avemaria
all'angolo più buio della avenida
sulle spalle ha uno scialle
di lacrime d'oro
un lascia passare per la malinconia
Macchine davanti e di dietro
vedo i tuoi occhi sopra ogni vetro
come attraverserò
una strada così ferita
amore conosci la mia pena
amore conosci la mia inquietudine
e allora dove sei
in questa valle di solitudine.
E allora credi, credi, credi
che sia facile
e allora credi, credi, credi
che sia semplice
essere andato via così
per ritrovarmi proprio qui
le tasche vuote
il cuore a pezzi e niente più.
C'è un temporale a cielo sereno
tutti spariscono in un baleno
tutti hanno un posto dove fare l'amore
dove aspettare che torni il sole
La notte accende le sue luci
ed io percorro la mia via crucis
la radio dice si salvi chi può
mi unisco a una banda di rock and roll
Ragazzi e angeli passano abbracciati
si baciano perdonano tutti i peccati
mi danno una rosa mi danno un sorriso
e un passaporto per il paradiso
amore conosci la mia pena
amore conosci la mia mansuetudine
e allora dove sei
in questa valle di solitudine.
E allora credi, credi, credi
che sia facile
e allora credi, credi, credi
che sia semplice
essere andato via così
per ritrovarmi proprio qui
le tasche vuote
il cuore a pezzi e niente più
(parole e musica di Massimo Bubola)
Sogno lento, mangio lento, guardo lento perché
questo grande firmamento va più lento di me
Bevo lento, rido lento, canto lento perché
come un fiume scorre lento il ricordo che ho di te
Passo lento, walzer lento quando ballo con te
questo mondo gira lento va più lento di me
Salgo lento, controvento, parlo lento tra me
come un fuoco brucia lento questo inverno senza te
Scrivo lento perché penso a quanto lento è per me
ogni vero sentimento ogni cosa che ho di te
Cammino lento, ascolto lento il silenzio dentro me
è un profumo così lento la mancanza che ho di te
(solo)
Che spavento, che tormento! Questo tempo senza te
mille volte ed altre cento tornerò lento da te
Tutto va ormai così svelto e non c'è un vero perché
ma il mio cuore va a rilento, lo rallento qui per te
ma il mio cuore batte lento, batte ancora qui per te
(testo e musica di M. Bubola)
Parlando e piangendo appese la giacca al muro
poi chiese una birra mettendosi al sicuro
«Questa è una valle di lacrime, acqua che non annega»
poi disse «Ho perso Maria, Maria che mi voleva».
«In piedi alla finestra l'aspettai una estate intera
leggendo la sua foto sotto il soffitto che cadeva
e forse l'ho aspettata troppo e non so più chi sia
ed eravamo chiusi all'Agip motel cercando Maria
E la sua voce era tutto e non mi accorsi che fuori diluviava
e non ricordo cosa stavo guardando mentre lui parlava
poi tirò fuori un anello e disse; «Guarda mi è costato una pazzia!»
Ed eravamo chiusi all'Agip motel cercando Maria.
Cercando Maria guardando Maria
Maria che ci consola Maria che ci perdona
guardando Maria seguendo Maria
Maria che ci consola Maria che ci perdona.
Un giocatore al bar pregava con la testa in giù
mentre il perdente nella toilette ormai non cresce più
e giocò contro un vecchio un «buio», perse soldi
e giovinezza e tuttavia
noi eravamo chiusi all'Agip motel cercando Maria.
Poi il cameriere uscì dal cesso pallido come uno specchio
disse «Hanno fatto fuori quello del tavolo due, quello più piccoletto»
l'ambulanza arrivò di lontano e lontano tornò via
ed eravamo chiusi all'Agip motel cercando Maria
Cercando Maria guardando Maria
Maria che ci consola Maria che ci perdona
cercando Maria seguendo Maria
Maria che ci consola Maria che ci perdona
(testo e musica di M. Bubola)
Sui suoi capelli odore di zizzania
carte da gioco sotto la vestaglia
l'altro uomo è di spalle con un panama di paglia
dice: «La roba è pronta, pepe di Tailandia»
Cocis il grasso dentro il suo Mercedes
sta nella strada col suo tirapiedi
mentre al terzo piano l'affare si conclude
lui pensa a se stesso e alle sue bambole slave.
L'uomo col panama scende giù da basso
con trenta testoni fra la donna e l'asso
Cocis fa un cenno all'amico seduto di lato
poi si asciuga il collo mentre mangia gelato.
... E la città è una tazza
veleno di gelsomino
la neve che accoca segue il suo cammino.
Il sicario segue l'uomo indicatogli poco prima
lo ferma chiede del fuoco con l'altra mano nella fondina
poi alza gli occhi e tira una boccata
poi spara sei colpi sulla camicia immacolata.
In una villa a Gardone Riviera
il sostituto procuratore parla nella scollatura della cameriera
Sissi la ballerina suda gocce di Chanel
Cocis segue la scena si pulisce l'unghia d'avorio poi ordina patè.
... E la città è una tazza
veleno di gelsomino
la neve «l'ero» che acceca segue il suo cammino
Al bar Mocambo il giudice istruttore indaga
mentre il suo diretto superiore sta in vacanza sul libro paga
e a Padova e a Trieste qualche ragazzo ha già gli occhi bianchi
... E nella notte umida come una pentecoste
escono dalle tane i piccoli trafficanti
(testo e musica di M. Bubola)
Chilometri, chilometri
di chiodi, croci e crimini
ecco quello che tu lasci dietro di te
Chilometri, chilometri
di crani, cristi e crepiti
ecco la guerra che tu fai, piccolo re
Vedo dei corvi volare sulla tua testa
i denti gialli del lupo nella tempesta
Chilometri, chilometri
di vedove e di orfani
ecco quello che tu lasci dietro di te
Chilometri, chilometri
di diavoli e di fulmini
ecco la guerra che tu fai, piccolo re
Vedo dei corvi volare sulla tua testa
i denti gialli del lupo nella tempesta
Vedo dei corvi volare sulla tua testa
vedo le mosche coprire la tua finestra
e se c'è un Dio
e se c'è mai un Dio
peggio per te
sì, peggio per te
(solo)
Centimetri, centimetri
cecchini centri cimici
ecco quello che tu lasci dietro di te
centimetri, centimetri
solo cinque centimetri
perché tu vada all'inferno, piccolo re
Vedo dei corvi volare sulla tua testa
i denti gialli del lupo nella tempesta
Vedo dei corvi volare sulla tua testa
vedo le mosche coprire la tua finestra
. . . . . . . . . .
(testo e musica di M. Bubola e F. De Andrè)
Si son presi il nostro cuore sotto una coperta scura
sotto una luna morta piccola dormivamo senza paura
fu un generale di vent'anni
occhi turchini e giacca uguale
fu un generale di vent'anni figlio di un temporale
c'è un dollaro d'argento sul fondo del Sand Creek.
I nostri guerrieri troppo lontani sulla pista del bisonte
e quella musica distante diventò sempre più forte
chiusi gli occhi per tre volte
mi ritrovai ancora lì
chiesi a mio nonno è solo un sogno
mio nonno disse sì
a volte i pesci cantano sul fondo del Sand Creek.
Sognai talmente forte che mi uscì il sangue dal naso
l'inferno in un orecchio nell'altro il paradiso
le lacrime più piccole
le lacrime più grosse
quando l'albero della neve
fiorì di stelle rosse
ora i bambini dormono sul fondo del Sand Creek.
Quando il sole alzò la testa tra le spalle della notte
c'erano solo cani e fumo e tende capovolte
tirai una freccia in cielo
per farlo respirare
tirai una freccia al vento
per farlo sanguinare
la terza freccia cercala sul fondo del Sand Creek
(parole di M. Bubola, musica di M. e S. Severini)
Là dove scendono le strade
dove finisce la città
c'è una trincea di vetri ed assi
dove ogni sogno è realtà.
Siamo cresciuti come l'erba
ai bordi della ferrovia
mi hai detto - Io sarò una stella -
ma il vento ci ha strappato via.
Rossa è la notte
e il cielo è una ferita
che il tempo non richiuderà
là dove scendono le strade
il nostro cuore si perderà
il nostro cuore si troverà.
Ti han vista andare verso l'alba
per una strada di Amsterdam
ti ho scritto tanto e così a lungo
ma tu non mi hai risposto più.
Rossa è la notte
e il cielo è una ferita
che il tempo non richiuderà
là dove scendono le strade
il nostro cuore si perderà
il nostro cuore si troverà
(testo e musicá di M. Bubola)
Guarda quel cielo scuro,
vedrai che cambierà
quel che sembrava più nero
domani brillerà.
Lo so che alle promesse
tu non ci credi più
lo so che le mie canzoni
non ti bastano più.
Sandy, Sandy, Sandy
perché siamo caduti così
senza lacrime o risa
soli alla deriva così...
Sandy, Sandy, Sandy, Sandy
Ricordi i giorni allegri
d'inverno un anno fa
coperti fino alla testa
la neve nel Luna Park
Cantavo al «Crazy Lady»
tu lavoravi al bar
tu non avevi più niente
io non avevo che te.
Sandy, Sandy, Sandy
perché siamo finiti così
troppi spari nel cuore
troppa gente, rumore così...
Sandy, Sandy, Sandy, Sandy.
... e ora mi dici che è già da un anno
che tu non piangi più
che non ti fermi più a pensare
che non pensi di fermarti più
adesso hai un uomo che ti vuole bene
e quella vita che volevi tu
di cui ogni giorno stringi le catene un po' di più.
Sandy, Sandy, Sandy
perché siamo caduti così
senza lacrime o risa
soli alla deriva così...
Sandy, Sandy, Sandy, Sandy
(testo e musica di M. Bubola)
Cade il sole a piedi nudi sulla strada del coraggio
dietro il mare ha gli occhi d'oro e di corallo
e Rachele ha il ventre scuro al mistero dilatato
nasce un figlio con il naso insanguinato
e io ho visto quasi tutto anche quello che non c'è
ma ogni lacrima è una storia
ogni lacrima è una storia
Marabel
Il sudore e la paura fanno scure le monete
che Isacco sta stringendo tra le dita
spezza rami nella notte e la luna è sull'altare
ha la gola sotto l'ascia di suo padre
quasi tutto ha una ragione e la ragione è quel che à
ma ogni lacrima ha una storia
ogni lacrima è una storia
Marabel.
Dio ha una crepa in mezzo agli occhi e l'orgoglio
sulle stelle manda un angelo da teppista
e il profilo della notte vede un santo e un bambino
che discendono dal monte derubati
nella notte il pianto e il vino hanno un gusto che non c'è
mentrè scende lungo il fiume
mentre cade lungo il fiume
Marabel.
Gabriele è un cigno nero oppio e muco sull'asfalto
e violenta una bambina al primo bacio
sale al cielo senza occhi come il fiume scende al mare
e ora dorme nudo accanto al suo Signore
e verrai da queste parti porta gli occhi insieme
a te puoi vedere nel tramonto
puoi toccare nel tramonto
Marabel
(parole e musica di Massimo Bubola e Fabrizio De André)
E se vai all'Hotel Supramonte e guardi il cielo
tu vedrai una donna in fiamme e un uomo solo
e una lettera vera di notte e falsa di giorno
e poi accuse e scuse accuse senza un ritorno
e ora viaggi scrivi vivi o sei perduta
col tuo ordine discreto dentro il cuore
ma dove dov'è il tuo amore, dove è finito il tuo amore.
Grazie al cielo ho una bocca per bere e non è facile
grazie a te ho una barca da scrivere ho un treno da piangere
e un invito all'Hotel Supramonte dove ho visto la neve
sul tuo corpo così dolce di fame così dolce di sete
passerà anche questa stagione senza farci del male
passerà questa pioggia sottile come passa il dolore
ma dove dov'è il tuo amore, dove è finito il tuo amore.
E ora siedo ai bordi del letto che aveva il tuo nome
ora il tempo è un signore distratto è un bambino che dorme
ma se ti svegli e hai ancora paura tu ridammi la mano
cosa importa se sono braccato e se sono lontano
perché domani sarà un giorno lungo e senza parole
perché domani sarà un giorno immenso di nuvole e sole
ma dove dov'è il tuo amore, dove è finito il tuo amore.
(parole di M. Bubola, musica di M.Bubola e P. Fabrizi)
Io disegnavo ali, tu volavi
io costruivo chitarre, tu le suonavi
io mischiavo le carte, tu le giocavi
io annegavo nell'acqua, tu ci camminavi.
Io ero il braccio, tu la mente
io ero lo stagno, tu la corrente
tu andavi verso l'Ovest, io rimanevo all'Est
io ero tu, tu eri me.
Io e te, tu ed io
nella stessa lacrima di Dio
io e te, tu ed io
un doppio sguardo, un doppio lungo addio
un doppio salto, un doppio lungo addio.
Io ero dalla parte di chi ha sempre saputo
tu eri dalla parte di chi non ha mai taciuto
io tentato dal Demonio e tu da Cristo Re
io ero tu, tu eri me.
Tu eri il santo, io l'assassino
io ero il mercante, tu l'indovino
io avevo novant'anni, tu sempre ventitrè
io ero tu, tu eri me.
Io e te, tu ed io
nella stessa pagina di Dio
io e te, tu ed io
un doppio abbraccio, un doppio lungo addio
un doppio salto, un doppio lungo addio.
Ho sognato che stavi sognando di me
Hai sognato che stavo sognando di te
e lo specchio infinito continuava perché
io ero tu, tu eri me
io ero tu, tu eri me.
Io e te, tu ed io
nello stesso specchio in mano di Dio
Io e te, tu ed io
un doppio bacio, un doppio lungo addio
un doppio salto, un doppio lungo addio.
Io e te, tu ed io
nella stessa lacrima di Dio
io e te, tu ed io
un doppio sguardo, un doppio lungo addio
un doppio salto, un doppio lungo addio
un doppio sparo, un doppio lungo addio
(parole e musica di Massimo Bubola)
I dream slowly, I eat slowly, I watch slowly because
this big wide open sky turns much slower than I.
I drink slowly, I laugh slowly, I sing slowly for you
like a river slowly flowing all the memories that I keep.
I move slowly, I waltz slowly when I hold you in my arms
this old world slowly turning so much slower than I.
I climb slowly, I talk slowly, soul and body against the wind
while this fire slowly burning through this long winter in the blues.
I write slowly all this morning 'cause I think how slow it is
every real pure emotion every bond and every tear.
I walk slowly, listen slowly to the silence inside of me
like a perfume slowly rising as your absence in my heart.
(solo)
What a tempest, what a torment! All this time so far from you
a thousand times and then some more I'll be back in your eyes.
Everything runs so fast and the reasons are not good enough
but my heart slows down so slowly, slows down so slowly for you like a caress
but my heart it beats so slowly, for you so slowly into my breast.
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